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Visualizzazione dei post da 2017

La saga della divisa Alitalia: abbiamo scherzato!

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Mentre il povero Bilotta, rivendicando il suo genio creativo tristemente incompreso, rilasciava interviste indignate sull’abolizione unilaterale delle calze colorate dalle divise del personale femminile Alitalia, alle sue spalle si ordiva una trama assai più inquietante: con un involontario black humor dopo solo pochi giorni dalla pubblicazione delle proteste dello stilista, l’azienda ha annunciato al popolo della compagnia ed al perplesso pubblico esterno che Alberta Ferretti è stata incaricata di disegnare la nuova divisa e che dunque rinnoverà l’immagine di Alitalia con una collezione che coniuga eleganza e praticità (anche a voi la parola coniugare evoca inquietanti immagini di asteroidi che colpiscono bersagli colpevoli di spergiuro? neanche fosse una metafora di questa triste storia…). Si è deciso (annunciano) di sostituire l’attuale modello con un nuovo disegno firmato da uno stilista di fama mondiale (appunto: il letale asteroide sul creativo dai laziali natali

il ritorno degli elfi (argomento futile e semiserio)

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Lo so, ci sono argomenti più importanti, i problemi sono altrove, ecc… ma lasciatemi per una ennesima volta  parlare di un argomento futile (che per molti aspetti, in effetti, non lo è);  è che proprio non posso farne a meno, l'angoscia si è impossesata di me immediatamente dopo che ho letto un post su Facebook:  ma davvero volete costringere le povere front-liner ad indossare nuovamente quelle orrende calze da elfo? No, dico, siete seri? È solo uno scherzo, vero? Mica ci volete far ritornare a quell’inquietante incubo natalizio di Etihadiana memoria, cancellare definitivamente il sobrio gusto italiano stile Armani e costringere tutti ad indossare gli occhiali da sole per varcare le soglie di un aeroporto nostrano? Non lo farete mica per compiacere uno dei papabili acquirenti di nuovo in pole position (a proposito, vorrei sottolineare: ma non vi è bastata???)? Lo confesso, nonostante la mia palese contrarietà , quando quest’estate ho volato tricolore  ho quasi fina

Tutti pazzi per Ryan(air)

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L'aspetto più irritante della faccenda Ryanair è l’entusiasmo con la quale la compagnia è stata accolta dalle istituzioni nostrane. Nel 2016, a seguito dell'accordo col quale, a forza di ritorsioni, la compagnia irlandese  è riuscita a farsi abbassare una tassa imposta dallo Stato alle compagnie aeree , e nel frattempo ha incrementato ancora di più la sua presenza in Italia, il ministro Delrio (rinominato da qualcuno "Delryan-air" , date le sue non celate simpatie per il vettore straniero), è arrivato a dichiarare che l'intesa appena siglata avrebbe portato sicuramente ad un aumento dell'occupazione . Ovviamente si è ben guardato dall'indagare sulla qualità dell'occupazione offerta dalla low-cost: Ryanair non è famosa per essere generosa con i suoi dipendenti, ed ha l'abitudine di aggirare le leggi nazionali ed evitare le imposte locali sul lavoro. Ne sa qualcosa l’INPS nostrana, che ha combattuto, (e, naturalmente, in questo paese, ha pers